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Amminoacidi a funzione energetica, un’introduzione

By Dott. Francesco Pelizza

Un argomento che sicuramente non si esaurisce in questo post che serve solo ad aprire una questione discretamente tortuosa ma che ci tengo ad iniziare a chiarire. Per cui il primo passo è darvi la chiave di lettura fondamentale che serve non solo per il continuo di questo argomento ma anche per tutte le volte che leggendomi vi dirò che gli amminoacidi (AA) non sono fatti per fornire energia chimica, definendo alcune annotazioni e nozioni base importanti per il futuro.
Prima cosa da chiarire dal punto di vista tecnico-biochimico è il valore calorico degli amminoacidi. Per quanto vengano dati alle stesse calorie degli zuccheri, tale informazione è vera e falsa allo stesso momento. La trivialità risiede nel come viene calcolata la resa teorica di un nutriente e dal fatto che il corpo umano ha le sue vie di fare metabolismo che non possono sfruttare al 100% l’energia dagli amminoacidi. Infatti l’evoluzione ha dettato per gli AA una funzione molto più importante, la funziona strutturale nel comporre proteine che nella loro immensa diversità ci rendono ciò che siamo. Secondariamente il calcolo della resa calorica viene fatta in un contesto extra biologico e semplicemente misurando tutta l’energia che un composto è un grado di rilasciare e normalizzando sull’unità di peso.
L’organismo umano si è evoluto per sfruttare gli amminoacidi al meglio per la sintesi proteica e logicamente a catabolizzarli e smaltirli quando in eccesso o non più utili-utilizzabili. Nel processo di catabolismo iniziano i problemi perché non tutte le strutture chimiche annesse alla ramificazione del carbonio alfa della catena di un AA sono ugualmente energetiche. Gruppi chimici quali carbossilici, alchilici e amminici per esempio sono facilmente metabolizzabili ma non tutti durante il loro catabolismo forniscono la stessa quantità di energia e poi vi sono alcuni gruppi chimici che sono estremamente tossici e il nostro corpo non è in grado di metabolizzare propriamente. Questi gruppi chimici quali anelli fenilici vengono prontamente smaltiti ed eliminati dall’organismo e il loro smaltimento costa energia e come anche lo smaltimento di residui amminati. Il bilancio reale della resa energetica degli AA non è quindi molto positivo, i prodotti di scarto lo appesantiscono molto.
Per questo la mia posizione in merito di utilizzare gli AA come energizzanti è decisamente negativa, specialmente la metodica di assumere 4-6 gr dell’AA più energizzante che ci sia è alquanto bizzarra, alla fine stiamo introducendo 16-24Kcal di AA, dove sarebbe la differenza pratica? Chi ci garantisce che il nostro organismo userà tali AA per scopo energetico?

La vera risposta è che la funzione energetica la fanno gli zuccheri e gli acidi grassi.

Alla prossima lettura

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